Il 2 ottobre, Giornata mondiale della nonviolenza,
- Nel nostro diritto di riaffermare l'essere umano come valore più alto e preoccupazione centrale.
- Ricordando la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani .
- Dichiariamo che la guerra è un disastro per le persone di tutto il mondo.
- Difendiamo il diritto delle persone a non partecipare o collaborare alla guerra. Il diritto delle persone a non uccidere, a non morire. Il diritto delle persone a vivere in pace. Le persone non devono essere uccise.
- Denunciamo pubblicamente che dietro la guerra ci sono i grandi interessi economici, che si nascondono, dietro leader corrotti e incapaci, con le loro parole ingannevoli.
- Chiediamo di rispettare le risoluzioni e le raccomandazioni delle Nazioni Unite.
- Chiediamo il ritiro immediato dai territori invasi.
- Chiediamo lo smantellamento degli arsenali nucleari.
- Chiediamo un controllo progressivo e il disarmo.
- Chiediamo di far funzionare la legge e la giustizia, non di ostacolarle.
- Nella sfera familiare, realizzare ciò che si predica, lasciandosi alle spalle la retorica ipocrita, che avvelena le nuove generazioni.
- A livello personale, dare coerenza alla propria vita e trattare gli altri come si vuole essere trattati.
Facciamo un appello pubblico per fare pressione sui responsabili delle decisioni, ovunque e in qualsiasi momento, a diffondere gli ideali di pace e la metodologia della Nonviolenza Attiva, per fare il vuoto, non per collaborare, con la violenza.
È giunto il momento di chiedere la necessaria unione di tutti gli umanisti del mondo.
È giunto il momento di fermare questo disastro in ogni modo possibile.
Dobbiamo preparare, insieme e per tutti, la strada per i nuovi tempi.
Equipe di coordinamento mondiale de “La Comunità per lo sviluppo umano”
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Di fronte all'invasione dell'esercito russo in Ucraina, rendiamo pubblico:
- Un appello all'unione di tutti gli umanisti del mondo per condannare e denunciare questa invasione.
- Chiediamo un immediato cessate il fuoco a tutte le parti in conflitto.
- Denunciamo l'invasione dell'Ucraina da parte dell'esercito russo e l’espansione degli arsenali militari della NATO in tutta la regione e la sua pretesa di installazione in Ucraina, come aggressioni allarmanti alla pace mondiale.
- Esigiamo, dall'ONU e dalle parti interessate, un dialogo urgente e monitorato, fino a condurre a soluzioni e impegni globali urgenti.
- Sapendo che la violenza distrugge, la nonviolenza è l'unico modo per affrontare questo conflitto.
- Non ci sarà futuro, se non sarà di tutti e per tutti!
Perché, come ha già detto Silo nel 2006:
"La gente dice ovunque che la guerra è un disastro.
Diamo una possibilità alla Pace!
Per evitare la futura catastrofe atomica, dobbiamo lavorare per superare la violenza OGGI.
1. Ritirate le truppe d'invasione.
2. Restituire i territori occupati.
3. Smantellare gli arsenali.
Queste sono le urgenze, ora.
Questa è la causa delle donne e degli uomini coraggiosi!".
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Equipe di coordinamento mondiale de
La Comunità per lo sviluppo umano
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Nessun Essere Umano nasce violento, la violenza non è un destino, è un’intenzione. L’intenzione opposta è possibile. La Metodologia della Nonviolenza è l’unico cammino valido per bandire la violenza dal mondo”
Nel 2007 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (ONU) istituì il 2 ottobre, giorno di nascita del Mahatma Gandhi, come “Giornata Internazionale della Nonviolenza”. Quest’anno si festeggia l’undicesimo anniversario di questa importante ricorrenza.
La violenza si è diffusa nel pianeta in tutte le forme possibili.
Guerre convenzionali, territori occupati, minacce nucleari che potrebbero portare a una futura catastrofe, carestie, migrazioni di massa, sfruttamento economico, milioni di rifugiati, attacchi terroristici, violenza nelle città, nelle scuole, nelle case e violenza interna che genera nelle persone sofferenza e disperazione. La violenza, in tutte le sue forme, è parte fondamentale di un sistema sociale individualistico e disumanizzante la cui metodologia di azione genera sempre più violenza.
Tuttavia, osservando gli eventi degli ultimi anni, è possibile individuare un modo alternativo di risolvere il problema: la "Metodologia della Nonviolenza Attiva".
La nonviolenza è una nuova sensibilità che inizia a manifestarsi nella crescente opposizione alle diverse forme di violenza, in differenti continenti, in gruppi umani grandi e piccoli e persino in azioni individuali.
La nonviolenza è una metodologia di azione che porta a una profonda trasformazione individuale e sociale, ponendo l'Essere Umano come Valore Centrale.
La nonviolenza è una forza in grado di cambiare la direzione violenta e disumana degli eventi attuali.
La nonviolenza promuove un nuovo atteggiamento interno ed esterno verso la vita, avendo come strumenti fondamentali:
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Il cambiamento personale, il rafforzamento e lo sviluppo interno simultanei alla trasformazione sociale.
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Il rifiuto e il “vuoto” verso le diverse forme di discriminazione e di violenza.
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La non collaborazione con le pratiche violente.
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La denuncia di tutti gli atti di discriminazione e violenza.
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La disobbedienza civile di fronte alla violenza istituzionalizzata.
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L’organizzazione e la mobilitazione sociale, volontaria e solidale.
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Lo sviluppo delle virtù personali e delle migliori e più profonde aspirazioni umane.
La Metodologia della nonviolenza, nel suo tentativo di trasformare il mondo, si è espressa nella storia con idee e azioni chiaramente identificabili. Ricordiamo in proposito i contributi di Leon Tolstoj, del Mahatma Gandhi, di Martin Luther King, di Nelson Mandela e più recentemente, di Silo, fondatore della corrente di pensiero conosciuta come Nuovo Umanesimo e Guida della nonviolenza.
La Metodologia della nonviolenza si esprime anche nelle azioni quotidiane svolte da milioni di persone in tutto il pianeta. Organizzazioni, gruppi di volontari e persone singole che con spirito solidale cercano di trasformare le situazioni di violenza che esistono intorno a loro.
Sono segnali di nonviolenza, di una nuova spiritualità e di una nuova solidarietà. Segnali di un nuovo orizzonte personale e sociale che dobbiamo costruire. Sono segnali di un'evoluzione nonviolenta di cui tutti possono essere parte.
Diventa sempre più evidente che: "Senza progresso per tutti non ci sarà progresso per nessuno".
È il momento opportuno per esprimere il calmo e potente messaggio della nonviolenza. Un momento di cui si sente il bisogno e in cui dobbiamo esprimere le nostre migliori qualità per costruire un futuro nonviolento.
Il prossimo 2 ottobre, irradiamo con forza nel mondo il messaggio:
"La metodologia della nonviolenza è l'unica via d'uscita".
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“Prendere coscienza, imparare e produrre azioni concrete basate sulla Metodología della Nonviolenza, è l’unico cammino per eliminare la violenza nel Mondo”.
Nel 2007, l’Assemblea Generale dell’ Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) dichiarò il 2 Ottobre, giorno della nascita del Mahatma Gandhi, come “Giornata Internazionale della Nonviolenza”. Così, quest’anno viene festeggiato il suo decimo anniversario.
La violenza colpisce il mondo e si espande nel pianeta sottoforma di guerre convenzionali, territori occupati, minacce nucleari (che potrebbero sfociare in una catastrofe nucleare futura) carestie, migrazioni di massa, sfruttamento economico, crisi di milioni di rifugiati, attacchi terroristici, violenza nelle scuole, nelle città e nelle famiglie. Ma si manifesta anche come violenza interna nelle persone esprimendosi come sofferenza interna. La violenza in tutte le sue manifestazioni (fisica, economica, razziale, religiosa, morale e psicologica) è parte integrante di un sistema individualista e disumanizzante la cui metodologia d’azione genera sempre più violenza.
La soluzione al problema alle differenti forme di violenza esiste, e consiste nell’applicazione di una precisa metodologia: la “Metodologia della NonViolenza Attiva”
La Nonviolenza è una metodologia d’azione che dà impulso ad una profonda trasformazione individuale e sociale.
La Nonviolenza è una forza capace di modificare la direzione violenta e disumana degli eventi attuali.
La Nonviolenza promuove una nuova attitudine interna ed esterna di fronte alla vita ed ha come pilastri fondamentali:
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Il cambiamento personale, il rafforzamento e lo sviluppo interiore e simultaneamente la trasformazione sociale.
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Il rifiuto e il vuoto alle differenti forme di discriminazione e di violenza.
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La non-collaborazione alle pratiche violente.
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La denuncia di tutte le situazioni di discriminazione e violenza.
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La disubbidienza civile di fronte alla violenza istituzionalizzata.
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L’organizzazione e la mobilitazione sociale, volontaria e solidale.
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Lo sviluppo delle virtù personali e delle migliori e più profonde aspirazioni umane.
La Metodologia della nonviolenza è stata espressa nella Storia con azioni e sviluppi chiari nel tentativo di trasformare il mondo. In tal senso, contributi importanti sono stati realizzati da Leon Tolstoi, Mahatma Gandhi, Martin Luther King, Mandela, e più recentemente dalla Guida della nonviolenza e fondatore della corrente di pensiero conosciuta come Nuovo Umanesimo, Silo.
La Metodologia della nonviolenza si manifesta anche attraverso le migliaia e migliaia di azioni comuni a cui danno impulso in tutto il pianeta quotidianamente milioni di persone. Organizzazioni, gruppi di volontari e singoli individui che con spirito solidale cercano di trasformare le situazioni di violenza che esistono intorno a loro.
Sono segnali della nonviolenza, segnali di una nuova spiritualità e una nuova solidarietà. Segnali di un nuovo orizzante personale e sociale che abbiamo bisogno di costruire. Sono i segnali di un’evoluzone nonviolenta di cui ciascuno può essere parte.
E’ il momento opportuno perchè si manifesti il messaggio calmo e potente della Nonviolenza. Un momento di grande necessità nel quale si devono esprimere le nostre migliori qualità per costruire un futuro non violento.
Il prossimo 2 Ottobre irradieremo nel mondo con Forza
il messaggio che dice:
“La Nonviolenza è l’unica soluzione”
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