Di fronte all'invasione dell'esercito russo in Ucraina, rendiamo pubblico:
- Un appello all'unione di tutti gli umanisti del mondo per condannare e denunciare questa invasione.
- Chiediamo un immediato cessate il fuoco a tutte le parti in conflitto.
- Denunciamo l'invasione dell'Ucraina da parte dell'esercito russo e l’espansione degli arsenali militari della NATO in tutta la regione e la sua pretesa di installazione in Ucraina, come aggressioni allarmanti alla pace mondiale.
- Esigiamo, dall'ONU e dalle parti interessate, un dialogo urgente e monitorato, fino a condurre a soluzioni e impegni globali urgenti.
- Sapendo che la violenza distrugge, la nonviolenza è l'unico modo per affrontare questo conflitto.
- Non ci sarà futuro, se non sarà di tutti e per tutti!
Perché, come ha già detto Silo nel 2006:
"La gente dice ovunque che la guerra è un disastro.
Diamo una possibilità alla Pace!
Per evitare la futura catastrofe atomica, dobbiamo lavorare per superare la violenza OGGI.
1. Ritirate le truppe d'invasione.
2. Restituire i territori occupati.
3. Smantellare gli arsenali.
Queste sono le urgenze, ora.
Questa è la causa delle donne e degli uomini coraggiosi!".
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Equipe di coordinamento mondiale de
La Comunità per lo sviluppo umano
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Nessun Essere Umano nasce violento, la violenza non è un destino, è un’intenzione. L’intenzione opposta è possibile. La Metodologia della Nonviolenza è l’unico cammino valido per bandire la violenza dal mondo”
Nel 2007 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (ONU) istituì il 2 ottobre, giorno di nascita del Mahatma Gandhi, come “Giornata Internazionale della Nonviolenza”. Quest’anno si festeggia l’undicesimo anniversario di questa importante ricorrenza.
La violenza si è diffusa nel pianeta in tutte le forme possibili.
Guerre convenzionali, territori occupati, minacce nucleari che potrebbero portare a una futura catastrofe, carestie, migrazioni di massa, sfruttamento economico, milioni di rifugiati, attacchi terroristici, violenza nelle città, nelle scuole, nelle case e violenza interna che genera nelle persone sofferenza e disperazione. La violenza, in tutte le sue forme, è parte fondamentale di un sistema sociale individualistico e disumanizzante la cui metodologia di azione genera sempre più violenza.
Tuttavia, osservando gli eventi degli ultimi anni, è possibile individuare un modo alternativo di risolvere il problema: la "Metodologia della Nonviolenza Attiva".
La nonviolenza è una nuova sensibilità che inizia a manifestarsi nella crescente opposizione alle diverse forme di violenza, in differenti continenti, in gruppi umani grandi e piccoli e persino in azioni individuali.
La nonviolenza è una metodologia di azione che porta a una profonda trasformazione individuale e sociale, ponendo l'Essere Umano come Valore Centrale.
La nonviolenza è una forza in grado di cambiare la direzione violenta e disumana degli eventi attuali.
La nonviolenza promuove un nuovo atteggiamento interno ed esterno verso la vita, avendo come strumenti fondamentali:
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Il cambiamento personale, il rafforzamento e lo sviluppo interno simultanei alla trasformazione sociale.
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Il rifiuto e il “vuoto” verso le diverse forme di discriminazione e di violenza.
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La non collaborazione con le pratiche violente.
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La denuncia di tutti gli atti di discriminazione e violenza.
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La disobbedienza civile di fronte alla violenza istituzionalizzata.
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L’organizzazione e la mobilitazione sociale, volontaria e solidale.
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Lo sviluppo delle virtù personali e delle migliori e più profonde aspirazioni umane.
La Metodologia della nonviolenza, nel suo tentativo di trasformare il mondo, si è espressa nella storia con idee e azioni chiaramente identificabili. Ricordiamo in proposito i contributi di Leon Tolstoj, del Mahatma Gandhi, di Martin Luther King, di Nelson Mandela e più recentemente, di Silo, fondatore della corrente di pensiero conosciuta come Nuovo Umanesimo e Guida della nonviolenza.
La Metodologia della nonviolenza si esprime anche nelle azioni quotidiane svolte da milioni di persone in tutto il pianeta. Organizzazioni, gruppi di volontari e persone singole che con spirito solidale cercano di trasformare le situazioni di violenza che esistono intorno a loro.
Sono segnali di nonviolenza, di una nuova spiritualità e di una nuova solidarietà. Segnali di un nuovo orizzonte personale e sociale che dobbiamo costruire. Sono segnali di un'evoluzione nonviolenta di cui tutti possono essere parte.
Diventa sempre più evidente che: "Senza progresso per tutti non ci sarà progresso per nessuno".
È il momento opportuno per esprimere il calmo e potente messaggio della nonviolenza. Un momento di cui si sente il bisogno e in cui dobbiamo esprimere le nostre migliori qualità per costruire un futuro nonviolento.
Il prossimo 2 ottobre, irradiamo con forza nel mondo il messaggio:
"La metodologia della nonviolenza è l'unica via d'uscita".
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“Prendere coscienza, imparare e produrre azioni concrete basate sulla Metodología della Nonviolenza, è l’unico cammino per eliminare la violenza nel Mondo”.
Nel 2007, l’Assemblea Generale dell’ Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) dichiarò il 2 Ottobre, giorno della nascita del Mahatma Gandhi, come “Giornata Internazionale della Nonviolenza”. Così, quest’anno viene festeggiato il suo decimo anniversario.
La violenza colpisce il mondo e si espande nel pianeta sottoforma di guerre convenzionali, territori occupati, minacce nucleari (che potrebbero sfociare in una catastrofe nucleare futura) carestie, migrazioni di massa, sfruttamento economico, crisi di milioni di rifugiati, attacchi terroristici, violenza nelle scuole, nelle città e nelle famiglie. Ma si manifesta anche come violenza interna nelle persone esprimendosi come sofferenza interna. La violenza in tutte le sue manifestazioni (fisica, economica, razziale, religiosa, morale e psicologica) è parte integrante di un sistema individualista e disumanizzante la cui metodologia d’azione genera sempre più violenza.
La soluzione al problema alle differenti forme di violenza esiste, e consiste nell’applicazione di una precisa metodologia: la “Metodologia della NonViolenza Attiva”
La Nonviolenza è una metodologia d’azione che dà impulso ad una profonda trasformazione individuale e sociale.
La Nonviolenza è una forza capace di modificare la direzione violenta e disumana degli eventi attuali.
La Nonviolenza promuove una nuova attitudine interna ed esterna di fronte alla vita ed ha come pilastri fondamentali:
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Il cambiamento personale, il rafforzamento e lo sviluppo interiore e simultaneamente la trasformazione sociale.
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Il rifiuto e il vuoto alle differenti forme di discriminazione e di violenza.
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La non-collaborazione alle pratiche violente.
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La denuncia di tutte le situazioni di discriminazione e violenza.
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La disubbidienza civile di fronte alla violenza istituzionalizzata.
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L’organizzazione e la mobilitazione sociale, volontaria e solidale.
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Lo sviluppo delle virtù personali e delle migliori e più profonde aspirazioni umane.
La Metodologia della nonviolenza è stata espressa nella Storia con azioni e sviluppi chiari nel tentativo di trasformare il mondo. In tal senso, contributi importanti sono stati realizzati da Leon Tolstoi, Mahatma Gandhi, Martin Luther King, Mandela, e più recentemente dalla Guida della nonviolenza e fondatore della corrente di pensiero conosciuta come Nuovo Umanesimo, Silo.
La Metodologia della nonviolenza si manifesta anche attraverso le migliaia e migliaia di azioni comuni a cui danno impulso in tutto il pianeta quotidianamente milioni di persone. Organizzazioni, gruppi di volontari e singoli individui che con spirito solidale cercano di trasformare le situazioni di violenza che esistono intorno a loro.
Sono segnali della nonviolenza, segnali di una nuova spiritualità e una nuova solidarietà. Segnali di un nuovo orizzante personale e sociale che abbiamo bisogno di costruire. Sono i segnali di un’evoluzone nonviolenta di cui ciascuno può essere parte.
E’ il momento opportuno perchè si manifesti il messaggio calmo e potente della Nonviolenza. Un momento di grande necessità nel quale si devono esprimere le nostre migliori qualità per costruire un futuro non violento.
Il prossimo 2 Ottobre irradieremo nel mondo con Forza
il messaggio che dice:
“La Nonviolenza è l’unica soluzione”
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Il prossimo 2 ottobre irradiamo con Forza nel mondo il messaggio che dice:
“La Nonviolenza è l’unica via d’uscita”
Nel 2007 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (ONU) ha dichiarato il 2 ottobre “Giornata Internazionale della Nonviolenza”.
Il 2 ottobre 2016 vede il mondo sommerso in un processo di crisi, violenza e destrutturazione crescente. Nessuna regione, nessun paese, nessun gruppo o persona si sottrae a questa situazione. L’aumento della sofferenza e della violenza si esprime in differenti modi, dal più aberrante e crudele al più occulto e sottile.
Le carestie regionali, le guerre, i milioni di rifugiati abbandonati dai loro paesi, le minacce nucleari permanenti, le guerre culturali ed etniche, le crisi finanziarie, lo sfruttamento economico, la disoccupazione crescente e lo sfruttamento di tutti i tipi si moltiplicano in tutti gli angoli del pianeta. Allo stesso tempo la violenza e la sofferenza invadono sempre più rapidamente l’interiorità dell’essere umano, sommergendolo nella disperazione e nel non senso della vita, generando un aumento crescente dell’infermità mentale, della violenza personale, della pazzia, dell’isolamento, della non comunicazione e del suicidio.
E’ falso ed illusorio immaginare che questi gravi problemi si risolveranno solamente grazie alle azioni dei governi o dei settori dell’attuale potere mondiale che generano le crisi. E’ necessaria la riflessione e l’azione decisa delle organizzazioni e delle persone comuni che desiderano vivere in un mondo migliore.
Giorno dopo giorno si moltiplicano le espressioni di coloro che lottano per trasformare un sistema sociale violento e disumano: la mobilitazione solidale di aiuto ai rifugiati, le manifestazioni contro la guerra in Europa, America e Asia; le mobilitazioni di “indignati” che si oppongono in tutti i modi al sistema economico disumano che li governa; le mobilitazioni nonviolente delle nuove generazioni che reclamano una migliore educazione e una giustizia sociale; tutto questo sommato alla moltitudine di attività umaniste che si sviluppano in tutto il pianeta, nei loro quartieri, nelle università e nei luoghi di lavoro.
La sensibilità nonviolenta si fa sentire nelle proposte di molte organizzazioni e persone. Da La Comunità celebriamo e incoraggiamo queste espressioni che danno una possibilità a un futuro nonviolento.
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