2 Ottobre 2018 Giornata Internazionale della Nonviolenza
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Nessun Essere Umano nasce violento, la violenza non è un destino, è un’intenzione. L’intenzione opposta è possibile. La Metodologia della Nonviolenza è l’unico cammino valido per bandire la violenza dal mondo”
Nel 2007 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (ONU) istituì il 2 ottobre, giorno di nascita del Mahatma Gandhi, come “Giornata Internazionale della Nonviolenza”. Quest’anno si festeggia l’undicesimo anniversario di questa importante ricorrenza.
La violenza si è diffusa nel pianeta in tutte le forme possibili.
Guerre convenzionali, territori occupati, minacce nucleari che potrebbero portare a una futura catastrofe, carestie, migrazioni di massa, sfruttamento economico, milioni di rifugiati, attacchi terroristici, violenza nelle città, nelle scuole, nelle case e violenza interna che genera nelle persone sofferenza e disperazione. La violenza, in tutte le sue forme, è parte fondamentale di un sistema sociale individualistico e disumanizzante la cui metodologia di azione genera sempre più violenza.
Tuttavia, osservando gli eventi degli ultimi anni, è possibile individuare un modo alternativo di risolvere il problema: la "Metodologia della Nonviolenza Attiva".
La nonviolenza è una nuova sensibilità che inizia a manifestarsi nella crescente opposizione alle diverse forme di violenza, in differenti continenti, in gruppi umani grandi e piccoli e persino in azioni individuali.
La nonviolenza è una metodologia di azione che porta a una profonda trasformazione individuale e sociale, ponendo l'Essere Umano come Valore Centrale.
La nonviolenza è una forza in grado di cambiare la direzione violenta e disumana degli eventi attuali.
La nonviolenza promuove un nuovo atteggiamento interno ed esterno verso la vita, avendo come strumenti fondamentali:
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Il cambiamento personale, il rafforzamento e lo sviluppo interno simultanei alla trasformazione sociale.
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Il rifiuto e il “vuoto” verso le diverse forme di discriminazione e di violenza.
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La non collaborazione con le pratiche violente.
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La denuncia di tutti gli atti di discriminazione e violenza.
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La disobbedienza civile di fronte alla violenza istituzionalizzata.
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L’organizzazione e la mobilitazione sociale, volontaria e solidale.
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Lo sviluppo delle virtù personali e delle migliori e più profonde aspirazioni umane.
La Metodologia della nonviolenza, nel suo tentativo di trasformare il mondo, si è espressa nella storia con idee e azioni chiaramente identificabili. Ricordiamo in proposito i contributi di Leon Tolstoj, del Mahatma Gandhi, di Martin Luther King, di Nelson Mandela e più recentemente, di Silo, fondatore della corrente di pensiero conosciuta come Nuovo Umanesimo e Guida della nonviolenza.
La Metodologia della nonviolenza si esprime anche nelle azioni quotidiane svolte da milioni di persone in tutto il pianeta. Organizzazioni, gruppi di volontari e persone singole che con spirito solidale cercano di trasformare le situazioni di violenza che esistono intorno a loro.
Sono segnali di nonviolenza, di una nuova spiritualità e di una nuova solidarietà. Segnali di un nuovo orizzonte personale e sociale che dobbiamo costruire. Sono segnali di un'evoluzione nonviolenta di cui tutti possono essere parte.
Diventa sempre più evidente che: "Senza progresso per tutti non ci sarà progresso per nessuno".
È il momento opportuno per esprimere il calmo e potente messaggio della nonviolenza. Un momento di cui si sente il bisogno e in cui dobbiamo esprimere le nostre migliori qualità per costruire un futuro nonviolento.
Il prossimo 2 ottobre, irradiamo con forza nel mondo il messaggio:
"La metodologia della nonviolenza è l'unica via d'uscita".